Milan, sentenza Uefa. Il commento dell’Avv. Felice Raimondo. Davanti alla camera investigativa è stato un vero massacro. Fassone ha presentato dei business plan cinesi progressivamente modificati in peius.
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Category: 2017-2018
Audience tv Serie A 2017-2018 nel mondo: Juve al top davanti al Napoli
Audience tv Serie A 2017-2018 nel mondo. Crescono gli ascolti della Serie A sui mercati internazionali. Tra i club Juve prima seguita da Napoli e Milan.
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Motivazioni sentenza Uefa Milan: “business plan poco credibile”
Motivazioni sentenza Uefa Milan. Filtrano le prime indiscrezioni sulle motivazioni che hanno portato alla squalifica di un anno dalle competizioni europee
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PRIMAVERA DA IMPAZZIRE: SARÀ FINALE DI TIM CUP
Dopo il 2-0 dell’andata, i ragazzi di Lupi si ripetono anche al ritorno: battuta l’Atalanta 3-2在主场2-0战胜亚特兰大之后,Lupi的球队又在客场3-2取胜

CRONACA
È subito la formazione di Mister Lupi a fare la voce grossa in avvio di partita. Al 13′, infatti, al primo vero affondo, i rossoneri passano: inserimento centrale e destro secco di Murati che batte imparabilmente Carnesecchi. È il gol che mette in discesa la partita. Ma l’Atalanta non sta a guardare e la risposta nerazzurra non si fa attendere. Al 31′ è Barrow – di testa – a rimettere in equilibrio la sfida. La rete bergamasca sembra il preludio ad un assedio dei padroni di casa, ma il Milan ha personalità (tanta) e qualità (in diversi singoli). A dimostrazione di questo, al 38′, arriva il nuovo vantaggio rossonero: corner dalla sinistra di Dias e incornata vincente di Sinani, che fa 2-1. È questo il momento decisivo della sfida, che al 51′ vede l’episodio che chiude il discorso qualificazione. Questa volta è Tsadjout a mettersi in proprio e lasciar partire un sinistro dai 25 metri che non dà scampo a Carnesecchi per il 3-1 in favore del Diavolo. Nel finale viene fuori tutto l’orgoglio dei padroni di casa, che al 79′ accorciano le distanze con Melegoni, ma non basta: in finale ci andiamo noi!
GUARDA ANCHE: LUPI “BRAVI RAGAZZI, MA POSSIAMO ANCORA CRESCERE”
IL TABELLINO
ATALANTA-MILAN 2-3
ATALANTA (4-3-3): Carnesecchi, Del Prato, Alari, Bastoni, Migliorelli (1’st Latte); Colpani (24’st Peli), Bolis, Melegoni; Kulusevski, Barrow, Mallamo (30’st Elia). A disp.: Pavan, Zortea, Guth, Heidenreich, Carminati, Salvi, Rinaldi, Nivokazi, Zanoni. All.: Massimo Brambilla.
MILAN (4-3-3): Soncin; Bellanova, Bellodi, Gabbia, Llamas; Pobega (24’st Brescianini), El Hilali, Murati; Dias, Tsadjout (28’st Larsen), Sinani (30’st Forte). A disp.: Guarnone, Negri, Campeol, Bianchi, Torchio, Chiampanin, Capanni, Finessi, Sanchez. All.: Alessandro Lupi.
Arbitro: Mei di Pesaro.
Gol: 13′ Murati (M), 31′ Barrow (A), 38′ Sinani (M), 6’st Tsadjout (M), 34’st Melegoni (A).

Atalanta-milan 2-3. LUPI: “BRAVI RAGAZZI, MA POSSIAMO ANCORA CRESCERE”
A Milan TV le parole del Mister, Soncin e Tsadjout al termine della sfida tra Atalanta e Milan

Al triplice fischio dell’Atleti Azzurri d’Italia, è intervenuto ai microfoni di Milan TV il tecnico rossonero Alessandro Lupi, che ha così commentato l’approdo dei suoi ragazzi alla finale della Primavera TIM Cup.
随着三声哨响,米兰预备队客场战胜亚特兰大进入预备队意大利杯决赛。主教练Alessandro Lupi对Milan TV发表了看法。
GARA
“È stata una partita sofferta contro una grande squadra. L’Atalanta ha fatto un’ottima partita, gli faccio i complimenti. Noi siamo stati abili e fortunati a segnare subito al primo tiro in porta. Noi abbiamo fatto una buona prestazione sia a livello caratteriale che in fase difensiva, ma dobbiamo assolutamente crescere in fase di possesso palla”.
比赛
“这是一场艰难的比赛,亚特兰大是一支强大的球队,祝贺他们踢了一场精彩的比赛。我们很幸运的在刚开场不久的第一脚射门就进球了。我们在比赛心态和防守方面做得不错,但必须在控球方面进行提高。”
MIGLIORARE
“Siamo stati bravi nel chiudere le linee di passaggio loro, ma, ripeto, dobbiamo migliorare nel creare noi queste linee di passaggio. I ragazzi devono capire che per diventare professionisti devono alzare il livello”.
改进
“我们给对手防线造成了不少威胁,但还是要说,我们必须更多地创造传球线路。孩子们必须懂得,要成为职业球员,他们的水平还要进一步提升。”
FINALE
“Sarà più avanti, adesso dobbiamo pensare a fare bene a Napoli. Il nostro obiettivo principale è quello di salvarci, poi è chiaro che andiamo in campo sempre per vincere. Sono orgoglioso di questi ragazzi, perché questa sera hanno interpretato la gara da squadra”.
决赛
“距离决赛还有很长一段时间。现在我们要去思考怎么样踢好和那不勒斯的联赛。我们的基本目标是拯救自己,然后要清楚我们站在球场上永远是为了赢球。我很骄傲孩子们今晚踢出了团队足球。”
I ragazzi devono capire che per diventare professionisti devono alzare il livello
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Ha parlato, sempre a Milan TV, un altro protagonista della sfida dell’Atleti Azzurri d’Italia, Frank Tsadjout: “Mi aspettavo le difficoltà di questa sera. È stato importante sbloccare subito la gara”. Sulla sua prestazione: “Loro sono una squadra molto fisica, ma grazie al mio stato di forma sono riuscito a creare occasioni da gol”. Cos’è cambiato nell’ultimo anno? “Rispetto agli altri anni siamo meno sfilacciati in campo, siamo più squadra, siamo uniti, e di questo va dato merito sia a Mister Gattuso e Mister Lupi”. Elemento decisivo: “La fiducia che mi hanno dato lo staff e i compagni è stata fondamentale. Poi sicuramente sta influendo anche il fatto di avere maggior continuità”.Futuro: “Ora dobbiamo pensare a Napoli. È chiaro, pensando alla finale troveremo un avversario tosto, ma dovremo affrontarla con la consapevolezza che ce la possiamo fare”.
Frank Tsadjout:
“我想到了今晚会是一场困难的比赛,我们很快打破了比赛的平衡,这很重要。亚特兰大的身体素质非常好,但我身体状态不错,创造了进球机会。与往年相比,我们更加团结、配合更加默契,这要感谢Gattuso和Lupi教练。进球的关键性因素是教练组和队友给予我很大信任,同时这也提升了我表现的连续性。现在我们必须考虑的是对那不勒斯的比赛,不过我们会带着胜利的信心去面对它。”
Ora dobbiamo pensare a Napoli
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Queste le parole, al canale tematico rossonero, di Soncin a fine partita: “Provo grande soddisfazione. Sapevamo non sarebbe stato semplice, ma siamo stati bravi”. Di chi sono i meriti? “Il merito è di tutto il gruppo, abbiamo interpretato bene questa partita. Stiamo crescendo, sia dal punto di vista del gioco che da quello caratteriale, e i risultati lo dimostrano”.
Matteo Soncin:
“我感到非常开心,我们知道这场比赛不容易,但我们做得很好。这是整个团队的功劳。我们在进步,特别是在阅读比赛的视角和比赛心态方面,这个结果证明了这一点。”
Il merito è di tutto il gruppo
Il Milan con Parnasi per lo stadio: si guarda alla Bovisa e all’Ortomercato
Nuovo stadio Milan – L’idea di costruirsi un proprio stadio continua ad essere un’opzione per il Milan. Al Comune i vertici rossoneri lo hanno detto e ribadito, anche se, come riporta il Corriere della Sera, le aree nel quadrante a sud-est della città proposte da Palazzo Marino (Santa Giulia, Rogoredo e Porto di Mare) non convincono la dirigenza del club rossonero.
Il Milan, sottolinea il Corriere, prosegue allora nella ricerca di un’altra area sulla quale costruire il nuovo stadio. Ricerca che avrebbe portato a cerchiare sulla mappa quattro punti. E in particolare, le zone a nord vicine alla Bovisa e alla Goccia, e a est quella dell’Ortomercato, quest’ultima in prospettiva meglio collegata, comunque entrambe da approfondire.
Nuovo stadio Milan, in campo l’immobiliarista Parnasi
Il dossier, scrive il Corriere, è avviato. E, lentamente, procede. La società si è affidata a un advisor: sarà l’immobiliarista romano Luca Parnasi, coinvolto anche nella realizzazione dello Stadio della Roma a Tor di Valle, a gestire il capitolo stadio.
I contatti si sono fatti concreti alla fine di novembre: Parnasi è entrato in punta di piedi nelle trattative e ha finito per conquistare il mandato generale per la ricerca dell’area e lo studio di fattibilità del progetto.
L’imprenditore, 40 anni, reduce dalla pesantissima ristrutturazione del gruppo di famiglia (con Unicredit che sta gestendo la liquidazione), è proprietario dei terreni su cui sorgerà il nuovo stadio della Roma ed è in pista per costruire l’impianto con la sua società Eurnova.
Ora punta dritto al mercato milanese. Prova a entrare presentandosi non più come costruttore puro ma come coordinatore di una più ampia operazione di rigenerazione urbana.
Sulla scelta definitiva peseranno tanti fattori che Parnasi ha già sperimentato per Tor di Valle a Roma: densità di abitanti (e tifosi, ovviamente), facilità d’accesso, infrastrutture e soprattutto dimensioni ampie.
Nuovo stadio Milan, non solo calcio ma anche servizi e sviluppo immobiliare
L’obiettivo è infatti individuare un’area da destinare non solo all’impianto sportivo ma anche a servizi e sviluppo immobiliare. Proprio come nel progetto della Capitale. Dove possiede oltre cento ettari di terreno: su circa un terzo sorgerà lo stadio dei giallorossi, 300 milioni di euro di valore (tecnicamente Parnasi cederà quella porzione al club, che poi affiderà in appalto la costruzione a una società).
A Roma l’imprenditore ha pronti gli esecutivi del progetto e sta aspettando il via libera del Comune, frenato da intoppi politico-burocratici. Nel frattempo a Milano, Parnasi si sta preparando, tessendo rapporti con studi legali, di architettura e design locali.
Intanto, ieri l’Inter ha concesso ai rivali cittadini di dare un nuovo sguardo al progetto di ristrutturazione di San Siro. Una manciata di slide per abbozzarne il futuro: capienza ridotta da 80 mila a 60 mila posti, aree hospitality al terzo anello, due «fan zone» distinte e pareti digitali in grado di cambiare «maglia» a seconda di chi gioca in casa. Con un obiettivo ambizioso: il raddoppio dei ricavi.

Milannews:Primavera, buone notizie per Lupi: Tiago Dias a disposizione questa sera contro l’Atalanta
Tiago Dias, attaccante esterno della Primavera rossonera, sarà regolarmente a disposizione di mister Lupi per il match di questa sera in casa dell’Atalanta, valido per la semifinale di ritorno della Copp Italia Primavera. Ad annunciarlo è stato lo stesso allenatore milanista ieri sera a margine dell’evento “Premio Amico dei Bambini… Un Esempio per loro”.
Calabria si scusa: “Ho commesso un’ingenuità non da me”
Dopo l’espulsione che ha cambiato la partita di oggi tra Milan e Udinese, Calabria prova a chiedere perdono sui social. Ecco il suo messaggio.
Il Milan era in controllo della partita e sopra di un gol in un match complicato, in trasferta contro l’Udinese. Tutto lasciava pensare che la partita sarebbe scivolata agevolmente verso la fine e che forse i rossoneri l’avrebbero anche chiusa. A cambiare tutto, però, ci ha pensato Davide Calabria. Il terzino rossonero ha commesso un fallo ingenuo e ha rimediato il secondo cartellino giallo, venendo espulso. A mente fredda, tramite una “storia” su Instagram, ha provato a chidere scusa. Ecco il suo messaggio: “Ho appena rivisto tutta la partita, ho commesso un’ingenuità non da me, c’è rabbia e delusione per non aver portato a casa i tre punti, ci tenevamo tanto tutti e mi assumo la responsabilità per ciò che è accaduto. Farò tesoro di questo errore affinché non si ripeta, sono il primo a essere dispiaciuto, la squadra meritava la vittoria”.
U17 A e B, una rete di Rossi decide il derby contro il Milan | Inter Youth
Basta una rete di Kevin Rossi per regalare all’U17 A e B nerazzurra la vittoria nel derby contro il Milan: dopo i primi 20 minuti di sostanziale confusione in cui si segnalano solo una bella discesa sulla destra di Vaghi e il tiro di Duse finito di poco a lato, infatti, al 26′ Fonseca approfitta di un errore della difesa rossonera e serve il numero 10 nerazzurro che da posizione defilata manda il pallone alle spalle del portiere Soncin.
I padroni di casa continuano a spingere e al 29′ è Duse ad impegnare l’estremo difensore ospite con un tiro deviato in angolo, mentre a inizio ripresa ancora Soncin compie un miracolo su Vergani (43′).
Il Milan prova ad agguantare il pareggio provandoci con Tonin, ma Pozzer e compagni fanno buona guardia e salvano il risultato.
Al 53′ Vergani lavora benissimo un pallone per il neo entrato Chrysostomou, Soncin è attento e nega al giovane cipriota la gioia del gol, ripetendosi poi pochi minuti più tardi quando neutralizza il tentativo di Del Grosso (56′).
I rossoneri pressano alla ricerca spasmodica del pareggio andandoci vicinissimi in pieno recupero, ma Vaghi effettua un miracoloso salvataggio sulla linea che chiude, di fatto, la gara e consegna all’Inter i tre punti e la gioia di rendere Milano, ancora una volta, nerazzurra.
Man of the Match InterYouth è: Kevin Rossi. Il centrocampista classe ’01 oggi può ritenersi più che soddisfatto: disputa infatti una buona gara fatta di corsa e sacrificio, aiuta la squadra in entrambe le fasi e si toglie anche la gioia del gol, regalando ai suoi compagni una meritatissima vittoria.
Carlo Festa: Bond e mezzanini: ecco i due strumenti finanziari studiati dal Milan per rimborsare Elliott
Si tratta di un’operazione finanziaria mai realizzata su un club di calcio in Italia. Un’operazione contestuale con leva finanziaria (cioè debito) su due livelli: con l’emissione di un bond da parte del Milan sulla scia di quanto già fatto da Roma e Inter e con l’utilizzo di uno strumento mezzanino, prodotto con rendimenti elevati e forte dose di rischio, da parte della Rossoneri Sport. Prende corpo la struttura finanziaria per il rifinanziamento del debito del Milan.
Merrill Lynch, secondo quanto risulta da indiscrezioni finanziarie raccolte dal Sole 24 Ore (già venerdì scorso era stato anticipato dal Sole del mandato affidato a Bofa Merrill Lynch), avrebbe avuto l’incarico di organizzare l’emissione di un bond da 300 milioni entro marzo sullo stile di quanto già fatto dall’Inter e dalla Roma con Goldman Sachs. L’architettura è abbastanza semplice: emettere con la media company una cartolarizzazione sui crediti futuri come già fatto da Inter e Roma. Alla base delle garanzie c’è il pegno sui diritti tv e altro per i prossimi anni. Su questa parte del rifinanziamento starebbero lavorando l’Ad Marco Fassone e il direttore finanziario Valentina Montanari. Il Milan, come è noto, deve rimborsare 123 milioni ad Elliott entro ottobre, soldi frutto di due bond emessi a Vienna lo scorso anno.
Ma, affinché il rifinanziamento riesca sui due livelli, è necessario che contestualmente venga rifinanziato il debito del Milan e quello della Rossoneri Sport. Quindi sarà necessario che assieme al bond, venga trovata una soluzione per la Rossoneri Sport, che ha in pegno le azioni del Milan. Quale?
Allo studio ci sarebbe uno strumento mezzanino. Ma cosa è un mezzanino? I mezzanine capital sono finanziamenti con natura ibrida tra il finanziamento puro e l’equity con remunerazione composta di due parti: 1) il tasso di interesse sul finanziamento che assimila il mezzanino al normale debito bancario 2) una remunerazione variabile che assimila il mezzanino ad una forma di finanziamento simile all’apporto di capitale da parte dei soci. I tassi di interesse sono in media elevati per questo strumento.
Con chi verrebbe sottoscritto? Ci sarebbero alcune trattative in corso ma potrebbe essere proprio Highbridge il soggetto favorito per sottoscrivere lo strumento mezzanino finalizzato a rifinanziare il debito della Rossoneri Sport.
Tutto dovrà essere pronto per la primavera quando il Milan andrà a confrontarsi con l’Uefa per il settlemente agreement con la garanzia di rimborsare oltre 300 milioni ad Elliott. Si tratta comunque di operazione complessa e con rischi evidenti, anche se non impossibile da realizzare.
Matteo Soncin convocato anche per il match con la Fiorentina
CALCIO SERIE A Dopo il derby di Coppa Italia contro l’Inter, per Matteo Soncin, giovane portiere originario di Porto Viro (Rovigo) ed estremo difensore della Primavera del Milan, arriva anche la chiamata per il match di campionato
Gigio Donnarumma era infortunato, Marco Storari si è fatto male durante il riscaldamento, così Matteo Soncin (16 anni di Porto Viro), è stato convocato da mister Gattuso per il derby di Coppa Italia del 27 dicembre, in panchina ovviamente. Ora per Marco Soncin si avvicina anche il match di Serie A contro la Fiorentina
ULTIMA ORA – Nel primo pomeriggio di venerdì 29 dicembre purtroppo la notizia della mancata convocazione di Soncin che avrebbe avuto un problema durante la rifinitura (LEGGI ARTICOLO)
Milano – Continua la favola del giovane Matteo Soncin, classe 2001, originario di Porto Viro, cresciuto nella ‘cantera’ del Bocar Juniors Cmp, squadra giovanile che recentemente ha sviluppato un progetto ampliando i propri orizzonti con un accordo di crescita con l’Adriese, e abbracciando le realtà di Ariano nel Polesine, Corbola e Bottrighe.
Primi passi nel Porto Tolle 2010, ossevato speciale di Piero Carnacina che ora guida il settore giovanile del Delta, poi Spal, Padova, Bocar e il Milan.
Matteo Soncin milita nella Primavera del Milan, dopo la convocazione per il derby in Coppa Italia, disputato alla Scala del calcio di San Siro, mercoledì 27 dicembre, vinto 1-0 dai rossoneri di Gennaro Gattuso contro l’Inter di Luciano Spalletti, grazie alla rete di Patrick Cutrone siglata al minuto 104 (nel primo tempo supplementare), è stato nuovamente inserito nella lista dei disponibili per il lunch match contro la Fiorentina di Stefano Pioli, che verrà giocato allo stadio Artemio Franchi, sabato 30 dicembre, alle ore 12.30
Andrea Rizzatello

Lupi: “provo grande soddisfazione” | AC Milan
27 gennaio 2018
LUPI: “PROVO GRANDE SODDISFAZIONE”
Il tecnico rossonero e El Hilali hanno commentato il successo sull’Inter
Al termine del rocambolesco successo nella stracittadina contro l’Inter, Mister Lupi è intervenuto nella zona mista per commentare la sfida.
SULLA PARTITA
“È una grande soddisfazione. Abbiamo affrontato una squadra fortissima che ha giocatori di livello assoluto. Faccio un applauso ai miei ragazzi che sono stati bravi ad interpretare quello che gli è stato chiesto nei particolari. Questa è una cosa importante e che mi fa enorme piacere”.
INTER
“Sono oggettivamente una corazzata, non solo per la posizione in classifica, ma anche per la Supercoppa che hanno recentemente conquistato. Noi abbiamo una media età molto bassa, siamo in una fase di crescita. Sono molto orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi oggi”.
SULLA SQUADRA
“I ragazzi hanno iniziato un percorso preciso fin da questa estate con Mister Gattuso e il suo staff. Noi stiamo proseguendo questo lavoro. È grazie all’insieme di queste componenti che si ottengono risultati e prestazioni come quella di oggi”.
GABBIA
“Si è inserito molto bene, con grande umiltà. Può essere un ragazzo di grandi prospettive”.
LEGGI IL REPORT DI INTER-MILAN
Ha parlato anche capitan El Hilali, che ha analizzato la vittoria: “Abbiamo fatto un’ottima partita, siamo contenti del risultato ottenuto. Abbiamo portato un risultato molto importante per il club”. Sull’andamento della gara: “Il pareggio ci stava stretto, e dopo aver preso l’1-1 volevamo a tutti i costi vincere, siamo andati in avanti e ce l’abbiamo fatta. È stata una bella rivincita dopo il Derby dell’andata”. Testa ora alle prossime sfide: “Abbiamo la partita contro il Bologna prima, poi penseremo all’Atalanta, è una partita molto importante”.
GUARDA ANCHE: LE MIGLIORI IMMAGINI DI INTER-MILAN
https://www.acmilan.com/it/news/settore-giovanile/2018-01-27/lupi-provo-grande-soddisfazione

Gazzetta: Maldini vota Gattuso E anche… Tommasi
●L’ex capitano: «Date tempo a Rino e non chiedetegli la Champions. Italia senza Mondiale? Non si è colta la gravità, io sto con Tommasi»
La Gazzetta dello Sport24 Jan 2018
G.B. Olivero INVIATO A BIELLA
Il bisogno di regole e il rispetto delle stesse sono alla base della vita e quindi anche del calcio. Tra i numerosi cimeli presentati ieri all’inaugurazione della mostra «Il mito del calcio», ce n’è uno particolarmente significativo: le regole di comportamento per i convocati in Nazionale, scritte a mano dall’allora c.t. Vittorio Pozzo. Altri tempi? Certo. Ma senza voler cedere alla tentazione di guardare indietro con eccessiva nostalgia, la deriva del calcio italiano dimostra che di regole ce n’è parecchio bisogno. Così come delle persone giuste per tracciarle e poi farle rispettare. Paolo Maldini è cresciuto con un esempio in casa: il papà Cesare aveva indicato la strada giusta. E Paolo fa lo stesso con i suoi figli: «Ho lasciato che fossero i loro allenatori a parlare di tecnica e di tattica. Io ho solo spiegato come bisogna comportarsi in campo: da uomini, non solo da calciatori». Rino Gattuso ha avuto un percorso differente, dalla Calabria è finito in Scozia, ma come Maldini ha fatto del rispetto delle regole uno stile di vita. Ci sono valori che si possono insegnare solo se li hai dentro di te in modo naturale, come ad esempio la serietà nel lavoro e il senso di appartenenza, si tratti di una squadra di calcio o di un’azienda. Al Milan Gattuso non sta solo allenando: sta educando. Forse anche per questo motivo Maldini ne applaude il lavoro: «Rino sta dando idee di gioco e sta trasmettendo le sue convinzioni. Si vede anche dall’intensità degli allenamenti. Si è trovato in una situazione complicata, ma adesso sta raccogliendo i primi frutti. Naturalmente ha bisogno di tempo». Sembrava più che altro che fosse un allenatore a tempo e invece le cose stanno cambiando. Gattuso potrebbe meritarsi la conferma: «Sarà valutato in base ai risultati, ma è chiaro che non gli si può chiedere la qualificazione alla Champions. Quello era l’obiettivo di inizio stagione, ma poi la realtà si è dimostrata diversa». Sembra che con Gattuso tutta la squadra abbia capito meglio cosa significhi indossare la maglia del Milan: «E’ difficile parlare di senso di appartenenza dopo che sono cambiati i dirigenti, molti allenatori e quasi tutti i giocatori. Però il calcio non è solo tecnica e tattica: è anche mentalità, capacità di stare in gruppo, sacrificio. E Rino può trasmettere i valori giusti».
MONDIALE E FIGC Maldini ha partecipato con Roberto Bettega e Damiano Tommasi all’inaugurazione della mostra (Biella, Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa: interessante per adulti e bambini) che in parte è dedicata a Vittorio Pozzo, di origini biellesi e sepolto a Ponderano. Tra i cimeli ce ne sono molti sulla Nazionale ed è inevitabile discutere con Paolo dell’eliminazione dell’Italia dal Mondiale e delle prossime elezioni federali: «Brucia ancora… Una sensazione bruttissima. Ma temo che non si sia colta la gravità di quello che è accaduto. Per due settimane c’è stata una sollevazione popolare, poi tutto è tornato come prima. C’è un sistema difficile da scalfire. Credo che vada supportato Tommasi che ha avuto il coraggio di candidarsi e ha la conoscenza per rimettere il calcio al centro del programma».
PARLA PAOLO «Sistema difficile da scalfire. Damiano ha coraggio e conoscenze»
«Buffon portiere top degli ultimi 30 anni, onorato se farà più presenze di me in A»
BUFFON E IL RECORD Intanto un amico, compagno e avversario di Maldini sta per compiere 40 anni e difficilmente batterà il record di presenze in Serie A detenuto proprio da Paolo: «Buffon ha solo 40 anni? Impossibile… Scherzi a parte, non ha ancora annunciato che smette di giocare. Se non dovesse battere il mio record sarei contento per me, ma se invece ci riuscisse sarei onorato che fosse lui a superarmi. E’ il più grande portiere degli ultimi 30 anni».
Carlo Festa: Per il Milan più risorse degli aumenti di capitale nella seconda parte dell’anno
Più risorse per la seconda parte dell’anno rispetto al piano originario. Il Cda del Milan ieri ha deciso di chiedere, come previsto, al cinese Yonghong Li un altro aumento di capitale da oltre 10 milioni entro il 26 di febbraio: ultima tranche dell’iniezione da 60 milioni già deliberata dal Cda lo scorso anno.
Ma ci sarebbe stato anche un nuovo sviluppo: il board avrebbe affrontato anche il tema dell’ulteriore iniezione di risorse (sembrerebbe attorno ai 30 milioni) entro giugno, come parte dei 60 milioni del secondo aumento di capitale. Nei Cda precedenti infatti era stata definita la scadenza di giugno per ottenere risorse ulteriori, tuttavia su questo fronte potrebbe esserci una revisione della strategia: vista anche la probabile mancata partecipazione alla Champions League, l’obiettivo sarebbe infatti quello di conservare importanti risorse per la seconda parte dell’anno, in vista della nuova stagione e vista anche la possibilità che l’Uefa decida di comminare delle sanzioni al club con il settlement agreement. L’obiettivo per questi primi sei mesi dell’anno è procedere senza grandi investimenti sul lato della campagna acquisti, ma anche senza cessioni di giocatori (almeno fino a giugno). Sarebbero stati anche visionati i conti, in linea con le attese: aumentano in particolare le entrate da stadio.
Sul tavolo resta anche il rifinanziamento dei prestiti (303 milioni) di Elliott, in scadenza ad ottobre. Su questo fronte sarebbe ormai archiviata, la negoziazione con il fondo Hps-Highbridge. L’Ad Marco Fassone (nella foto) e l’avvocato Riccardo Agostinelli starebbero così seguendo altre strade. In particolare, sarebbe spuntata prima di Natale una proposta della banca americana Jefferies, che prevederebbe un rifinanziamento sia al piano superiore (Rossoneri Sport) sia a quello inferiore, cioè il club. Ma, per ora, la proposta sarebbe stata messa in attesa.
Milan, ecco perché i veleni elettorali e giudiziari rischiano di far fallire il rifinanziamento
Ps: un ultimo accenno, da vecchio osservatore delle vicende finanziarie (e politiche) di questo Paese. L’articolo sul New York Times su Mr Li con dubbi sulla provenienza dei soldi, l’attacco dei 5 Stelle che in Parlamento chiede lumi sulla proprietà del Milan, il ritorno di Silvio Berlusconi in politica con buone possibilità di essere addirittura ago della bilancia nelle prossime elezioni politiche. Tanti indizi mi fanno pensare a qualcosa che potrebbe succedere.
Con questa chiosa finale terminavo un articolo del 6 dicembre scorso. Ebbene, di fronte a diverse domande dei lettori sul significato della mia frase finale “tanti indizi mi fanno pensare a qualcosa che potrebbe succedere” ero stato volutamente criptico e vago. Ma il mio pensiero andava proprio all’ipotesi giudiziaria.
Ora i miei timori di inizio dicembre si sono concretizzati: in modo violento vista la polemica che si è venuta a creare. L’articolo de La Stampa ha spiegato che esisterebbe una inchiesta della Procura di Milano sulla cessione del Milan. Ma, dopo alcune ore, è arrivata la smentita del Procuratore capo Francesco Greco: “Allo stato non esiste alcun procedimento sul Milan”. Ma il quotidiano La Stampa ha ribattuto: è tutto vero confermando l’inizio dell’inchiesta. Ne è nata una bagarre con minaccia di querele da parte dell’avvocato di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini.
L’unica vera certezza, a questo punto, è che la confusione e i timori giudiziari potrebbero danneggiare lo stato delle trattative per il rifinanziamento del club rossonero, che deve 360 milioni al fondo americano Elliott, da restituire entro il mese di ottobre. I fondi statunitensi e le banche americane, principali controparti in questa fase delle negoziazioni per sostituirsi ad Elliott, sono infatti particolarmente sensibili a notizie di questo tipo, anche se in questo caso sono state smentite.
L’ipotesi allo studio da parte della Procura, sempre secondo quanto scrive La Stampa, sarebbe che il prezzo di vendita del Milan sarebbe stato volutamente gonfiato.
Ma la domanda che bisogna farsi è anche un’altra. Ormai da diverso tempo circolavano indiscrezioni sulla transazione, al punto che queste voci erano uscite dal ristretto ambiente finanziario milanese ed erano giunte fino alla Capitale.
Tanto che, secondo alcune ricostruzioni, l’uscita a gamba tesa di James Pallotta, presidente della As Roma, a fine luglio (“Milan, dove trovi i soldi”) erano motivate proprio anche da quei rumors giudiziari di cui tutti sussurravano senza sapere se fossero veri. C’è da dire, che come avviene solitamente in tutte le transazioni di questo tipo che comportano importanti flussi di denari, ci sarebbe stata una segnalazione dall’ufficio apposito di Banca d’Italia alla Procura. Ma nulla era successo.
Tanto che l’avvocato di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini, al momento della chiusura dell’operazione con Fininvest, aveva già avviato contatti con la Procura di Milano, per evitare successive inchieste, con l’obiettivo di evidenziare la regolarità dei flussi di denaro.
Bisogna però ricordare che la transazione della vendita del Milan non nasce con Mr Yonghong Li ma ha un’origine più lontana: nasce con Mr Bee Taechaubol e con altri misteriosi compratori che si sono avvicinati al club. Quindi sulla transazione c’è sempre stato un velo di mistero.
Ma fino ad oggi non era emerso nulla di penalmente rilevante. Perché dunque questa entrata a gamba tesa proprio in questo momento? La Procura starebbe forse per muoversi con una rogatoria e quel “allo stato ” del procuratore capo Francesco Greco va da interpretarsi in questo senso?
Di sicuro, il clima politico, in vista delle elezioni di marzo, non sta aiutando per niente. E la tempistica fa riflettere. Come ho scritto a inizio dicembre tanti indizi si stavano aggiungendo: “L’articolo sul New York Times su Mr Li con dubbi sulla provenienza dei soldi, l’attacco dei 5 Stelle che in Parlamento chiede lumi sulla proprietà del Milan, il ritorno di Silvio Berlusconi in politica con buone possibilità di essere addirittura ago della bilancia nelle prossime elezioni politiche”. Ora si aggiunge il giallo di stamattina, con una presunta indagine della Procura in prima pagina sui giornali, ma smentita seccamente dal capo della Procura milanese. E sembra solo l’antipasto delle polemiche che preannunciano la campagna elettorale.

Matteo Soncin convocato anche per il match con la Fiorentina
CALCIO SERIE A Dopo il derby di Coppa Italia contro l’Inter, per Matteo Soncin, giovane portiere originario di Porto Viro (Rovigo) ed estremo difensore della Primavera del Milan, arriva anche la chiamata per il match di campionato
继进入意大利杯的米兰德比大名单后,来自Porto Viro(Rovigo)的米兰预备队年轻门将Matteo Soncin又被米兰一线队召入联赛对佛罗伦萨的比赛。
Gigio Donnarumma era infortunato, Marco Storari si è fatto male durante il riscaldamento, così Matteo Soncin (16 anni di Porto Viro), è stato convocato da mister Gattuso per il derby di Coppa Italia del 27 dicembre, in panchina ovviamente. Ora per Marco Soncin si avvicina anche il match di Serie A contro la Fiorentina
ULTIMA ORA – Nel primo pomeriggio di venerdì 29 dicembre purtroppo la notizia della mancata convocazione di Soncin che avrebbe avuto un problema durante la rifinitura (LEGGI ARTICOLO)
12月27日,意大利杯,米兰德比。由于Gigio Donnarumma有伤,Marco Storari在赛前热身时受伤,来自Porto Viro的16岁小将Matteo Soncin被Gattuso临时提上一队,作为一名候补球员。这次是意甲联赛米兰-佛罗伦萨的比赛,Soncin又被召入,作为Marco Storari的替补。
(12月29日下午消息,Soncin将不会进入米兰对佛罗伦萨比赛大名单)
Milano – Continua la favola del giovane Matteo Soncin, classe 2001, originario di Porto Viro, cresciuto nella ‘cantera’ del Bocar Juniors Cmp, squadra giovanile che recentemente ha sviluppato un progetto ampliando i propri orizzonti con un accordo di crescita con l’Adriese, e abbracciando le realtà di Ariano nel Polesine, Corbola e Bottrighe.
Primi passi nel Porto Tolle 2010, ossevato speciale di Piero Carnacina che ora guida il settore giovanile del Delta, poi Spal, Padova, Bocar e il Milan.
Matteo Soncin,2001年出生,来自Porto Viro。2010年,他被Piero Carnacina(现在是Delta青训部门主管)召入Porto Tolle俱乐部,之后先后进入Spal、Padua、Bocar和米兰青训。
Matteo Soncin milita nella Primavera del Milan, dopo la convocazione per il derby in Coppa Italia, disputato alla Scala del calcio di San Siro, mercoledì 27 dicembre, vinto 1-0 dai rossoneri di Gennaro Gattuso contro l’Inter di Luciano Spalletti, grazie alla rete di Patrick Cutrone siglata al minuto 104 (nel primo tempo supplementare), è stato nuovamente inserito nella lista dei disponibili per il lunch match contro la Fiorentina di Stefano Pioli, che verrà giocato allo stadio Artemio Franchi, sabato 30 dicembre, alle ore 12.30
Una notte magica per Matteo Soncin

“Notti magiche. Primo derby e prima vittoria! Grandissima prestazione”. Nove parole per commentare un sogno che si è realizzato. Senza dubbio quella di mercoledì è una serata che Matteo Soncin ricorderà per tutta la vita. Il giovane portiere polesano, che milita nella Primavera del Milan, è stato convocato da mister Gattuso nella panchina della prima squadra in vista del derby di Coppa Italia contro l’Inter, vinto 1-0. Per celebrare l’evento ha postato su Instagram una sua foto sul magico campo di San Siro, davanti ai tifosi rossoneri.
“神奇的夜晚:首场德比和首场胜利!伟大的表现。”寥寥数词描述了梦想成真时的激动心情。无疑,周三的夜晚将会使Matteo Soncin终身难忘。
来自Polesine的年轻门将Soncin现在是米兰预备队的球员。在意大利杯的米兰德比中,教练Gattuso将他提上了一线队。为了庆祝这个神奇的夜晚,他在Instagram上发布了一张他站在圣西罗球场、面对着米兰球迷的照片。
Il giovane estremo difensore, classe 2001 e originario di Porto Viro, ha coronato così il sogno di prendere parte al derby di Milano, dopo aver mosso i primi passi nel settore giovanile del Porto Tolle 2010. Successivamente ha difeso i pali della Spal, del Padova e del Bocar Juniors prima della svolta con il passaggio al Milan nel 2015.
2001年出生的Soncin来自Porto Viro,2010年从Porto Tolle俱乐部踏上球场,之后曾转会到Spal、Padova和Bocar Juniors,2015年突破性地转会到了米兰,现在他进入了米兰德比的名单。
Il dirigente del Bocar Junior, Mino Cattin, parla di come sia stata accolta la notizia della convocazione del giovane bassopolesano: “E’ stata una cosa veramente emozionante, appena è uscita la notizia eravamo tutti molto contenti. Questo è solo il primo passo di una carriera che per Mattia auguro di essere ricca di grandi soddisfazioni“.
Bocar Junior总经理Mino Cattin对记者表示:“太激动了,听到这个消息我们都非常高兴。这只是他职业生涯的第一步,希望他心中也充满了满足感。”
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Mauro Suma:Dalla buonuscita di Galliani a quella di Thohir. Le pagliuzze Covisoc e Bonucci. E la trave? Juventus, Cristante il “cavallino” di Allegri
Per mesi i tifosi del Milan si sono lacerati e divisi, rimpallandosi accuse e insulti, attribuendo all’esosa liquidazione richiesta da Adriano Galliani il Milan bloccato e limitato da guerre intestine dall’ottobre 2013 al maggio 2016. Non c’era, come volevasi dimostrare e come più volte scritto in questa sede, nessuna liquidazione. E’ un argomento inesistente, non previsto, non dovuto, che non a caso durante la lunga fase del closing rossonero, non è stato mai in alcun modo trattato o sfiorato. Dopo il closing, Adriano Galliani ha proseguito il suo lavoro nell’ambito dello stesso contratto che aveva, con Fininvest, da ad del Milan. C’è oggi un’altra liquidazione passata, quasi, sotto silenzio, ma sulla quale l’ambiente mediatico interista (che siano diventati più furbi?) non si sofferma punto. Una liquidazione, si è scritto, è stato anche smentito ma siamo abituati alle smentite cui si passa sopra e questo “dovrebbe” valere per tutti, da 200 milioni di euro come controvalore per le sue quote. Un argomento che sarebbe fra quelli che potrebbero limitare nettamente il mercato di gennaio interista. Qualcuno se lo vede Spalletti che ha bisogno come il pane di un difensore centrale, di un terzino e di un attaccante, mentre gli rispondono che fra i tanti problemi c’è anche quello, ehm, di affrontare il tema delle spettanze presidenziali, per cui, ehm, bisogna andarci piano e attendere un attimino?
Non sappiamo e non vogliamo sapere, non è questo il punto, se Bonucci non volesse smentire anche ufficialmente dopo aver fatto trapelare comunque le proprie smentite mercoledì sera in tutte le redazioni dei giornali, o cos’altro sia. Ma era doveroso per i giornali chiederselo. Esattamente, però, come altri si stanno ancora chiedendo che fine abbia fatto quel vertice, quella riunione, quell’incontro fra la Uefa e la Covisoc (la commissione di vigilanza del calcio italiano) che era stata presentata come il nuovo, allarmante, grado di giudizio per il Milan sul fronte domestico, dopo il no al voluntary agreement. Così come il Milan ha il dovere di riscattarsi sul campo davanti ai propri tifosi, i lettori dei giornali hanno il diritto di avere il seguito. Quindi? Quando lo diciamo che non c’è stato nessun vertice? Che c’è stata una semplice telefonata di Uefa a Covisoc per recepire i parametri italiani di iscrizione ai campionati per rendere omogenea la discussione del settlement? O nella settimana in cui l’intervista di Balotelli è uscita nello stesso momento, lo stesso mattino, con la stessa strategia giornale-tv che adottano i club calcistici come se esistesse un club trasversale con propri precisi punti di riferimento, il mondo della comunicazione che discute di se stesso deve bersagliare solo il Milan…Un Balotelli nuovo peraltro, riveduto e corretto, ecumenico nei confronti dell’Inter e sospettoso in maniera inedita sul Milan. Insomma c’è questa moda di dargli al Milan, sempre al Milan e solo al Milan. Ed è tutt’altro che sindrome da accerchiamento. Tra Brignoli e Bessa, ci sono semmai cerchi alla testa, non l’accerchiamento. E non siamo nemmeno masochisti, con proprio tutta la voglia del mondo di attirarci le contumelie dei tifosi dell’Inter. Ma diventa sospetto, non ce ne vogliano, ma quasi da sala macchine delle notizie, da centrale unica dell’ispirazione dei titolisti, che si dia addosso sempre e solo al Milan nella settimana in cui, oltre alla liquidazione di Thohir, le notizie lette sul web sono: il quotidiano sportivo cinese Titan che commenta (ma potrà?) che se “Suning è un vero patriota deve disimpegnarsi dall’Inter”; dopo l’emissione del bond sono stati dati in pegno, oltre a molto altro, anche alcuni conti correnti del club agli obbligazionisti; ballano 70 milioni per l’applicazione del fair play finanziario estivo; 25 milioni di naming rights rilevati nell’esercizio chiuso a giugno 2017 non sono ancora stati pagati; continuità aziendale dell’Inter che potrebbe essere a rischio in caso di applicazione estrema delle linee guida sugli investimenti all’estero elaborate nel corso del 2017 dal governo cinese. Credeteci, davvero, nessuno augura nulla a nessuno, mancherebbe, ma se in tutto questo il problema è la rassegna stampa di Bonucci, è come quella scena di Checco Zalone per la prima volta a tavola nella famiglia allargata di Bergen in Quo Vado…Non sarà un riferimento da storia del cinema, ma almeno ci capiamo.
Lo darà un occhio Massimiliano Allegri a Milan-Atalanta, prima di Juventus-Roma? Ce lo chiediamo, perchè è proprio la sua ultima partita da allenatore del Milan: 3-0 per i rossoneri, gennaio 2014. Da quel momento in poi, due punte o non due punte, il Milan non ha più fatto un solo gol in campionato contro l’Atalanta a San Siro. Ma Max butterà per alcuni minuti l’occhio sulla sfida di San Siro perchè lo fa sempre quando gioca il suo “cavallino”. Bryan Cristante, che Allegri ha fatto esordire nel Milan nel 2011, era proprio il “mio cavallino” per Allegri. Le due domande che faceva sempre il sabato erano: cosa ha fatto la Primavera? Come è andato il mio cavallino? Se questo possa preludere ad un futuro bianconero di Cristante lo si può supporre, ma non prevedere con esattezza. il fatto è che Cristante non è un giocatore per tutti gli allenatori. Come dimostrano le esperienze negative di Lisbona, di Palermo e di Pescara, prima di incontrare Gasperini, il centrocampista friulano ha bisogno del tecnico giusto, al momento giusto e al posto giusto. Cristante, il nuovo Marchisio. Come suggestione ci sta, il resto si vedrà.
Parla Fassone «Milan mai più un’umiliazione come a Verona Il ritiro serve»
MILANO Natale in ritiro è l’ultimo cinepanettone sugli schermi di Milano: peccato che non sia un film comico. «La partita di Verona è stata un’umiliazione» ha confessato ieri sera Marco Fassone (foto) , ospite d’onore alla presentazione del libro di Carlo Pellegatti «Favole portafortuna per tifosi milanisti da 0 a 99 anni». «Domenica sera dopo la partita io, Mirabelli e Gattuso eravamo depressi. Poi lunedì abbiamo deciso che non esistevano i presupposti per festeggiare il Natale e neppure per far finta che non fosse successo nulla. Il ritiro di 4 giorni è un modo per capire il valore di essere il Milan» avverte l’ad. Musi lunghi (scontati) tra i giocatori per il castigo subìto. Se il campo regala più dolori che gioie, Fassone aspetta da Kakà un regalo. «Abbiamo parlato, prima di Natale ci sentiremo e vedremo se ci sarà la possibilità di far proseguire la favola». Un’altra storia, la soap Donnarumma, ha ancora il finale in sospeso: thriller o romantico? «Gigio mi ha rassicurato con il post su Instagram. E Raiola? Mi ha rasserenato pure lui». Fassone apre per il futuro a uno stadio di proprietà: «San Siro è un simbolo ma non ci permette di competere in un calcio moderno dove gli stadi rappresentano un valore fondamentale. Nel giro di 4-5 anni dobbiamo studiare cosa fare per essere competitivi». Difende una proprietà silenziosa e invisibile («non sentirete parlare il presidente: i cinesi hanno una filosofia diversa») e, nel giorno in cui l’Uefa ha sentito la Covisoc per recepire gli indici usati in Italia per garantire l’iscrizione delle squadre ai campionati così da utilizzarli nel settlement agreement, l’ad sulla mancata concessione del voluntary agreement spiega: «Ceferin ritiene che le sanzioni per i club che hanno sbagliato siano la strada corretta». Si parla di trionfi e vittorie del passato. «Speriamo non ci vogliano altri 99 anni».
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Natale a Milanello dopo il disastro di Verona
La società: «Ritiro a oltranza». Fassone non licenziabile con il finanziamento in corso
MILANO Non è stato, né poteva essere, senza conseguenze il disastro del Milan a Verona. Che, però, si limitano alla strigliata collettiva decisa dalla società: ritiro da oggi dopo l’allenamento «fino a data da destinarsi» (sabato c’è l’Atalanta, il 24, il 25 e il 26 era già stato previsto allenamento visto che il 27 c’è l’Inter in Coppa Italia) e cena di Natale tra giocatori e dirigenti (in programma ieri) annullata, perché con 5 punti in 5 partite (le ultime tre con un nuovo allenatore) la voglia di festeggiare è passata. Servirà a poco o nulla il ritiro (l’ultimo lo aveva deciso Sinisa Mihajlovic, senza evitare peraltro l’esonero la settimana successiva), per la società è un modo per fare gruppo e per ricordare che, nella distribuzione delle responsabilità — che non può escludere nessuno — qualcuna tocca anche ai giocatori. Che, quest’estate, è giusto ricordarlo, per tutti i commentatori formavano una rosa competitiva. Può essere che sia stato un abbaglio collettivo, può essere che la squadra sia stata costruita male (oggi pesa soprattutto l’assenza di un bomber), di sicuro i giocatori stanno tutti rendendo meno di quello che valgono.
Intanto, sentito il proprietario Yonghong Li, e dopo aver fatto il punto con Rino Gattuso in sede (che, a dispetto di alcune voci, non ha proprio pensato alle dimissioni), l’ad Marco Fassone e il ds Massimiliano Mirabelli hanno appunto deciso l’extrema ratio del ritiro a Milanello. L’analisi sulla disfatta di Verona era già stata sviscerata: sono stati considerati errori di natura tecnica (lo spostamento di Borini, uno a cui Gattuso non rinuncerebbe mai, terzino sinistro probabilmente non ha aiutato), sono tornati chiari i problemi caratteriali (oltre all’incapacità di reagire, non ha convinto l’approccio di chi è entrato a gara in corsa) e si è riproposto il tema della condizione fisica. La squadra ha sofferto le tre partite in otto giorni, mentre la situazione era migliorata dopo una settimana tipo di allenamenti.
Altre rivoluzioni non sono attese, nonostante il gossip sul Milan sia sempre acceso. Nello statuto, proprio su richiesta di Elliott che ha prestato 303 milioni, è stato scritto che l’ad Fassone non è licenziabile fino a quando è in corso il finanziamento (il fondo ha voluto anche che il voto dell’ad, in caso di parità in consiglio, valesse doppio). Detto questo, la priorità resta rifinanziare il debito: continua il lavoro con Bgb e Highbridge. La trattativa in esclusiva durerà fino alla settimana dell’Epifania; se non si dovesse concludere, si analizzeranno le offerte di altri soggetti.
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